Alcuni possono pensare che siano solo delle fonti di grattacapi e problemi. Viene visto solo il lato negativo del loro approccio, a volte irruento. Ma bisogna capire la fonte di questo fenomeno.
Dove nasce un comitato? Perchè si creano le associazioni?
Il No Profit nasce da mancanze della pubblica amministrazione. Non certo mancanze volute ma, soprattutto in questo periodo, dovute ad una scarsa disponibilità di finanziamenti.
Così nascono le realtà che si dedicano alla pulizia della spiaggia, delle aiuole, dei parchi. Nel Ponente genovese abbiamo una straordinaria presenza capillare di realtà associative che in questi anni ha garantito la sopravvivenza di istituzioni sportive, giardini pubblici e servizi al cittadino, altrimenti impossibili da mantenere.
Guardando al lato positivo (e evitiamo di dirci che le associazioni/comitati nascano per rompere le scatole e basta) il no profit riporta, dalla cittadinanza organizzata, le istanze di interi quartieri e si offre perchè questi ultimi vengano valorizzati mediante manifestazioni ed interventi diretti sul territorio.
Il Comune di Genova aveva avviato, quasi cinque anni fa, il progetto per la gestione del verde da parte dei comitati. Non era stato seguito a dovere, nonostante gli sforzi di pochi, e le diverse realtà si sono quasi tutte spente in poco tempo. Bisogna incentivare questo tipo di progetti e dargli i mezzi necessari per il ritorno a questo tipo di interventi. E' un segno di quanto la cittadinanza tenga ad intervenire nel proprio territorio per renderlo migliore.
Ci sono state anche esperienze non certo positive, ma poichè mancava quel minimo di formazione/accompagnamento che avrebbe fatto comprendere che le piante da terrazzo non possono finire in un'aiuola pubblica, con risultati indecenti.
Nella mia esperienza prima in Borgo Gatega e poi nella Villa Duchessa la difficoltà più grande stava addirittura negli interventi minimi. Dalla ricerca di attrezzi, l'aiuto di AMIU, anche la sola richiesta di guanti o sacchetti dell'immondizia diventava un problema di proporzioni bibliche. Per fortuna i soci ed i commercianti davano una mano e tutto o quasi è stato acquistato pian piano dalle associazioni.
Grazie alla costanza dei volontari nel parco di Voltri e all'aiuto del Municipio, la situazione si è dimostrata invece più vicina alle esigenze associative. Questo perchè è grazie alla realtà più vicina ai cittadini (il Municipio, appunto) che si possono ottenere dei risultati più efficaci, anche se piccoli.
Non sempre, a Genova, è andata così. Ha senso sforzarsi per sgravare le istituzioni da una manutenzione e da controlli capillari che comunque non vengono garantiti in maniera costante, per via della mancanza di fondi? O c'è la reale necessità di affidarsi anche al No Profit per la conservazione del territorio? La risposta è scontata. Continuare sulla linea intrapresa dal Municipio in questi ultimi anni è indispensabile.
L'esperienza di Borgo Gatega, ad esempio, si è conclusa e i giardini vengono puliti solo due volte l'anno. Forse era il caso di tenere in maggior considerazione queste realtà e i giardini non sarebbero nelle condizioni in cui li vediamo oggi.
Un esempio assolutamente positivo è rappresentato da un'associazione che opera a Vesima e nelle realtà scolastiche di mezza Genova per rendersi conto che, volontari formati, possono ottenere risultati insperati.
Questo esempio concreto (perchè nella concretezza bisogna rimanere) serve a far comprendere che, prima di tutto, associazioni e comitati dovranno essere considerati una risorsa, non un peso. Poichè è grazie a queste che il territorio potrà essere salvaguardato e valorizzato.
Potete dare un'occhiata a quello che ho scritto l'anno scorso proprio sulla manutenzione del verde e sull'affido alle associazioni e ai privati, per capire meglio cosa intendo. E, lo ripeto, rimanendo nel concreto, senza progetti mirabolanti. "Poco e fatto bene"...
Ecco il link
Nessun commento:
Posta un commento