lunedì 13 febbraio 2012

Le Primarie, il PD e Marco Doria

Con un risultato del genere, nelle primarie, bisogna porsi delle domande. Partiamo dal PD di Voltri, il circolo in cui sono iscritto. Qui il Partito Democratico tiene, sia come organizzazione sia come risultati. Avrebbe vinto Roberta Pinotti, per la quale, personalmente, avevo votato.
Questo a significare che, a Voltri, il partito c'è e funziona. Fatto, per buona parte, di giovani attivissimi ed organizzati, con una profonda voglia di rinnovamento.
Ma altrettanto significativo è il voto per Marco Doria, distaccato di soli sei voti da Roberta Pinotti. 
Perchè questo voto? Ce lo chiederemmo, stupiti, se fossimo legati a logiche di partito vecchie ed ammuffite. Io personalmente non me lo chiedo e mi do alcune risposte concrete.
Negli ultimi anni l'amministrazione comunale, qui a Voltri, si è vista poco o nulla, con risposte che disattendevano le aspettative del Municipio, della cittadinanza e dell'associazionismo. Un mesto elenco che non poteva far altro che farci prevedere una debacle. Debacle che a livello cittadino ha preso la forma di uno schiaffo pesantissimo e non privo di ripercussioni.
In cosa l'amministrazione Vincenzi ha sbagliato? L'appoggio incondizionato alla Gronda. Il poter pensare che un'opera del genere potesse essere percepita come un piccolo sacrificio per un territorio già martoriato e troppo spesso sacrificato alle esigenze della Città di Genova. Non è un caso che gli organizzatissimi sostenitori di Doria nel Ponente, hanno fatto cappotto. 
L'appartenenza ad un partito voleva essere vista, ancora una volta, come la risposta di comodo per l'approvazione ed il silenzio su mancanze troppo evidenti. 
Ma non siamo più in quell'epoca. Nelle elezioni non decide solo il partito, ma il territorio.
Le uniche risposte arrivavano talvolta da un Municipio affannato, spesso inascoltato a livello cittadino. Il territorio era privo di rappresentanza. O meglio, quella municipale e di circolo c'erano. Ma non venivano considerate dalla Giunta. 
La risposta disattesa sulla gestione dei parchi storici di Voltri e Pegli, per la cui programmazione le associazioni, prima sono state coinvolte, poi è stato dato loro il ben servito con una proposta di Giunta che nulla centrava con quello che i volontari avevano presentato.
Dalla Regione arrivavano proposte, soluzioni (vedi l'Ospedale San Carlo o la Coproma) ma a livello cittadino era tutto, troppo, accentrato. Un vuoto troppo grande tra macroamministrazione regionale e microgestione municipale. Il personalismo non ha pagato. Ma il territorio ha pagato, ammettiamolo, chi ha dato voce ai comitati e alle associazioni cittadine. 
Probabilmente se qualcuno, conscio degli scarsi risultati ottenuti, avesse fatto un passo indietro saremo qui a commentare un altro risultato. Ma non tutto il male viene per nuocere. 
E' arrivato il momento di una presa di coscienza da parte dei nostri vertici. Ed è giusto che si pongano una domanda:
Meglio fare il partito figlio del Berlusconismo o è meglio fare il partito figlio della gente?
Ritornare al territorio ed ai circoli sarebbe la risposta migliore.
Non rinnego il mio voto, non rinnego il PD, anzi penso che sia ancora l'unica alternativa alla destra. E lo stesso Doria lo ha detto subito dopo i risultati delle Primarie. 
Ma non rinnego neanche una sana e robusta autocritica.

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